domenica 27 ottobre 2013

PARLIAMO DI HENNÈ? LA MIA ESPERIENZA, PART.1

Buon giorno amici e amiche, innanzitutto ringrazio Lucy di Cosmesi Bio e Natura per avermi citata in un suo post assegnandomi il premio The Versatile Blogger Award.

Oggi volevo condividere con voi la mia esperienza sulla cura dei capelli tramite l'applicazione dell'henné.
Ho sempre avuto i capelli fragili, crespi, indisciplinati e deboli, soprattutto perché usavo gli shampoo con i siliconi. Non ho mai fatto tinture chimiche e mi tengo a debita distanza, con un certo orgoglio, da meches, shatush, sbatush, controtush ecc.
Da ormai più di due anni applico, con regolarità altalenante (ultimamente sono più diligente, però), l'amatissimo henné.
Innanzitutto liberiamo il campo da ogni possibile dubbio: l'henné puro al 100% è uno solo, vale a dire il LAWSONIA INERMIS, una pianta le cui foglie vendono essiccate, polverizzate e setacciate. Le molecole di un buon henné puro non si stratificano sui capelli, ma penetrano e si legano alla cheratina, nutrendo, lucidando e rinforzando i capelli!
La molecola della pianta, il lawsone, a contatto con un liquido leggermente acido tinge di rosso-arancione, a seconda del colore di partenza: in linea generale donerà riflessi ramati o mogano ai capelli castano scuro, ai biondi un ramato irlandese e ai bianchi un colore ruggine. Questa è solo un'indicazione: ogni capello ha una sua storia e la cosa straordinaria dell'henné è proprio la molteplicità di risultati e ricchezza di sfumature variabili da persona a persona!

Quando compro l'henné  sto attenta quindi che l'unico ingrediente sia solo uno, il lawsonia inermis! Quindi leggete sempre l'INCI e non fidatevi nemmeno delle migliori erboristerie, ma chiedete sempre di poter controllare gli ingredienti, anche nelle bustone di henné (o presunto tale) che viene venduto sfuso. Molte volte infatti viene spacciato per naturale un mix di Lawsonia e picramato, un colorante sintetico, o peggio ancora altre schifezze come piombo e metalli. Tuttavia sui siti ecobio troverete marche che sono una garanzia, per cui potete stare sicuri e leggere gli ingredienti direttamente su internet. Cito Le erbe di janas, per esempio, o Khadi, Phitofilos, Centifolia, o Zarqa, che si può trovare nei negozietti etnici delle nostre città.

Esistono inoltre, e ultimamente vanno molto di moda, le erbe tintorie, anch'esse naturali, che aggiunte all'henné riescono a virare il rosso in sfumature più scure (indigo, katam, per esempio), o più evidenti (robbia, curcuma). 
Poi c'è quello che viene chiamato henné neutro (termine improprio), che in realtà è Cassia obovata o Italica (o Senna italica), che non ha proprietà coloranti ma è usata come impacco (o in mix con l'henné) per nutrire, lucidare e rinforzare i capelli.

Per oggi mi fermo qui, spero di non avervi confuso ma di essere stata chiara, la prossima volta vi spiegherò come preparo e spalmo l'henné, e vi posterò le foto delle mie più recenti applicazioni!
Un abbraccio e buona giornata! :)

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